mercoledì 9 aprile 2008

Hasta luego Barcelona!

Sono tornata nel mondo.
E ora tenterò di scrivere per riassumere un po' le vicissitudini degli ultimi tempi, connessione permettendo. (se non casca per l'ennesima volta, e se si velocizza un minimo dato che ci avrà messo 10 minuti a caricare la pagina di accesso al blog!)

BARCELONA
La nostra prima vacanza "indipendente".
Yo y Giordana a la descoverta de una nueva ciudad.
E' bellissimo sapete non fare programmi e girare a caso per una città che non si conosce. Mi ha ricordato un po' le "esplorazioni" del famigerato Inter-Rail, ormai -ahimè- quasi due anni fa...
Partite il 17 di marzo, il lunedì della tanto attesa da tutti semana santa, ci siamo da subito dovute arrangiare, perchè Enrico (l'amico di Gio' che ci ha ospitato) non ci è venuto a prendere in aeroporto, ma ci ha dato istruzioni per arrivare a Plaza Catalunia e da lì alla Rambla, dove ci è venuto incontro.
Enrico abita proprio su una traversa della Rambla (la famosissima via principale di Barcelona), verso la fine, e all'altezza di un locale che abbiamo poi preso come riferimento per ritrovare la casa, che si chiama "Fellini" (!!)... io pensavo fosse un cinema, e invece si è poi rivelata una discoteca muy bonita, dove c'era anche tanta bella musica! (una volta tanto!!)
Comunque sia, la nostra vacanza si è svolta in maniera un po' inusuale per me...
ogni sera aspettavamo che Enrico finisse di lavorare (fa il barman in un hotel) verso l'1 o le 2, dipendendo dai giorni, e poi ce ne andavamo tutti assieme io, Giordy, lui, un suo collega e la coinquilina in giro a caso fino alle 5-6 di mattina. (Oddio, non è che fosse proprio a caso, in realtà lo era per noi che non avevamo la minima idea di dove ci stessero portando.)
Notti brave insomma. Dunque sveglia a mezzogiorno come minimo (per ripigliarsi almeno un po'!) e colazione nel bar a fianco alla casa con strabilianti bocadillos de jamon y queso (panini cn prosciutto e formaggio). Strano ma vero, anche io per una settimana mi sono convertita alla colazione(-pranzo) salata. Buona sì (e utile per arrivare alle 10 di sera) però tutto quel salato appena svegli ti lascia una sete...
Altra cosa interessante è che l'acqua del rubinetto a Barcelona è acqua presa dal mare, desalinizzata e trattata in modo da renderla potabile. Il problema è che mi sa che la desalinizzazione non gli viene proprio benissimo perchè l'acqua rimane piuttosto salata e fa letteralmente schifo! Il vero problema è però che comprare bottigliette d'acqua minerale in giro ti costa un litro di sangue, e dato che io e Giordana siamo piccine picciò e non abbiamo inifiniti litri di sangue, dopo poco abbiamo concluso che ci conveniva di più bere qualcosa di alcolico (cerveza in primis) e così è finita che in quella settimana abbiamo bevuto più alcol che acqua.
In questo però, dobbiamo ammetterlo (e ringraziarlo!), ci ha aiutato anche Enrico. Ogni volta che passavamo da lui infatti ci sfornava due o tre cocktails da paura. Mai bevuto dei coctails così buoni, giuro! E dopo le sue fantastiche prodezze... il caro vecchio gin lemon "non la da più a bere a nessuno", come si suol dire. (pessimo giro di parole, lo ammetto)
De verdad però, nei nostri interminabili pomeriggi (che in Spagna durano grazie a Dio fino alle 9 di sera) io e Giordy abbiamo girato la città in lungo e in largo, possibilmente a piedi per risparmiare sui biglietti della metro, e ringraziando che Barcelona sia la metà di Madrid!
Credo che la cosa più bella sia stata rivedere il mare... per me e Giordana, che siamo sempre vissute in città di mare, è stato meraviglioso volver a verlo... è strano perchè quando sai che ce l'hai non ci pensi, non ci fai caso, magari capita anche che per una stagione intera non lo vedi... però sai che c'è, hai la consapevolezza che è lì... e poi c'è l'odore del mare, sempre... o ci passi sopra per sbaglio quando costeggi il porto e attraversi tornando il Ponte di Tiberio... e quel giovedì, quando tra uno spasimo e l'altro siamo riuscite finalmente a trovare la spiaggia (perchè, strano a dirsi, trovare una spiaggia a Barcellona è più diffcile di quanto si pensi)... lì ho capito davvero che non credo che sarei mai capace di vivere davvero lontana dal mare... e, stese sulla sabbia, davvero contente, con il vento gelido che ci schiaffeggiava e quell'odore impregnante e che ti resta nelle narici... lì Giordana ha detto una cosa bellissima... "cavoli, ho tutte le scarpe piene di sabbia... di solito lo odio, ma ora volevo proprio riempirle il più possibile..."
Il mare ti entra dentro...
Il tempo è stato pessimo e, come ormai noto ai più, il venerdì io mi sono ammalata (cosa che non mi succedeva dalla terza media credo) e al mio ritorno a casa sabato sera, avevo 40 di febbre e placche alla gola.

Telefonata alla mamma e pianto isterico.
Sono proprio fifona, si.
Dopo aver scoperto che qui non esiste la guardia medica, Esperanza (una delle mie coinquiline) è stata così gentile da accompagnarmi all'ospedale e aspettare un'ora e tre quarti con me.
Asì, Pasqua a letto, svegliata per lo meno 5 volte, tra auguri e preoccupazioni, dalle telefonate dei parenti, poveretti anche loro.

Però ora sono sana e salva, e sono tornata!! :D

E il 27 è arrivato Ste...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

come mai solo una riga in fondo al post? e comunque...a quanto pare solo io non sapevo che tu fossi stata così male, forse perchè è da un mese che non ci sentiamo....

saludos

Anonimo ha detto...

l'ho letto adesso che ti sei data al bere. Brava, complimenti!
e per il sesso disordinato abbiamo speranza a breve? Non dimenticarti chi sei, non diventare un'imbecille ok?